L’assenso scritto di tutti i lavoratori non è causa esimente della contravvenzione di cui agli artt. 4 e 38 Statuto Lavoratori, confermata dall’art. 23, comma 2, D. Lgs. n. 151/2015.
La procedura prevista dalla legge trova la sua ratio nella considerazione dei lavoratori come soggetti deboli del rapporto di lavoro subordinato. Basterebbe, infatti, far sottoscrivere ai lavoratori, all’atto dell’assunzione, una dichiarazione con cui accettano l’introduzione di qualsiasi tecnologia di controllo per ottenere un consenso viziato, perché ritenuto dal lavoratore stesso, a torto o a ragione, in qualche modo condizionante l’assunzione.
Ai fini del reato, è sufficiente la mera installazione di impianti audiovisivi di controllo senza accordo con le R.S.A. o comunque i difetto di permesso da parte dell’ufficio territoriale del lavoro, non essendo richiesta per la punibilità la messa in funzione delle attrezzature stesse.
Cassazione Penale, Sezione III, sentenza 10 aprile/24 agosto 2018 n. 38882