Contrariamente a quanto stabilito da Cass. n. 25409/2016, a fronte di una espressa previsione statutaria che contempli un atto fra quelli consentiti a chi abbia la rappresentanza di una società di persone (per esempio, prestazione di avalli o fideiussioni), non dovrà essere il terzo a dimostrare l’effettiva pertinenza dell’atto all’oggetto sociale, ma potrà esser la società di persone a provare – con onere a suo carico – che, a prescindere dalla formale previsione, l’atto compiuto è estraneo all’oggetto sociale.
Cassazione Civile, Sezione III, sentenza 08 luglio 2020 n. 14253