21.03.2019
Internet – Blogger – Responsabilità penale – Condizioni

La responsabilità degli amministratori di blog è diversa da quella degli internet providers (disciplinata quest’ultima dal D. Lgs. n. 70/2003) perché i primi si limitano a mettere a disposizione degli utenti una piattaforma sulla quale poter interagire attraverso la pubblicazione di contenuti e commenti su temi nella maggior parte dei casi proposti dallo stesso blogger.

Il blog è concepito principalmente come contenitore di testo (ovvero come diario o come organo di informazione indipendente) aggiornabile in tempo reale grazie ad apposito software. Il sito è in genere gestito da uno o più blogger che pubblicano contenuti multimediali, in forma testuale o in forma di post, concetto avvicinabile ad un articolo di giornale.

Va quindi esclusa una responsabilità personale del blogger quando questi, reso edotto dell’offensività della pubblicazione, decide di intervenire prontamente ad eliminare il post offensivo(si veda la sentenza 9 marzo 2017 della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sul caso Pihl vs. Svezia).

Il blogger può rispondere penalmente dei contenuti denigratori pubblicati sul suo diario da terzi quando, presa cognizione della lesività di tali contenuti, li mantenga consapevolmente. In linea con i princìpi della responsabilità personale del blogger, è necessaria una verifica della consapevole adesione da parte di quest’ultimo al significato dello scritto offensivo dell’altrui reputazione, adesione che può realizzarsi proprio mediante la volontaria mancata tempestiva rimozione dello scritto medesimo.

Per superare le perplessità sulla responsabilità in concorso ex artt. 40 e 110 c.p. del blogger, si può far ricorso alla figura della pluralità di reati, integrati dalla ripetuta trasmissione del dato denigratorio.

Cassazione penale, Sezione V , sentenza 20 marzo 2019 n. 12546

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