11.01.2019
Famiglia – Comunione legale – Usufrutto – Morte di un coniuge – Estinzione

La comunione legale fra coniugi riguarda gli acquisti, cioè gli atti che implicano o il trasferimento della proprietà o la costituzione di diritti reali sul bene, fra cui l’usufrutto.

La comunione legale, a differenza della comunione ordinaria, è una comunione senza quote, nella quale i coniugi, anche nel rapporti con i terzi, sono solidalmente titolari di un diritto avente ad oggetto tutti i beni della stessa.

Tale forma di comunione permane fino al momento i cui essa non si scioglie, ad esempio, per morte di uno dei coniugi. In tal caso  i beni e i diritti che ne fanno parte cadono in comunione ordinaria fino alla divisione. In tal caso, ciascun coniuge (o i  relativi eredi) divenuto titolare della sua quota del bene o del diritto può liberamente e separatamente disporne, sempre che non si tratti, come nel caso dell’usufrutto, di un diritto la cui durata non può eccedere la vita del soggetto che ne è titolare.

In quest’ultimo caso, la quota del coniuge deceduto si estingue, a meno che il titolo costituivo non abbia stabilito che tale quota si accresca in capo al coniuge superstite.

Cassazione civile, Sezione II, sentenza 28 dicembre 2018 n. 33546

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