Il contratto atipico complesso denominato factoring prevede che il factor paghi all’imprenditore i crediti ceduti secondo il loro importo nominale, decurtato di una commissione che costituisce il corrispettivo dell’attività da esso prestata ovvero gli concede delle anticipazioni sui crediti ceduti, nel qual caso spettano al factor, otre ala commissione, anche gli interessi sulle somme anticipate.
Non si può parlare di factoring ove si escluda l’esistenza di un obbligo per il factor di acquistare il credito, facendo dipendere l’acquisto da una dilazione di pagamento al debitore ceduto e si preveda la commissione a carico di quest’ultimo e non del creditore cedente. In tal caso on si tratta di factoring, ma di surrogazione nel diritto di credito.
Cassazione civile, ordinanza 22 novembre 2018 n. 30183