Le pattuizioni (ivi comprese quelle contenute nelle clausole di uno statuto consortile) con le quali vengono poste limitazioni all’edificabilità su una determinata area e correlativamente utilità a vantaggio del proprietario dell’area contigua, rientrano nello schema delle servitù, anche se le parti non abbiano parlato espressamene di servitù.
I consorzi di urbanizzazione costituiti dai proprietari dei terreni situati in un’area destinata a insediamenti abitativi o turistici per realizzare, mantenere e gestire i servizi e le attrezzature necessarie all’utilizzazione dell’intera area, possono ben avere (e di regola hanno) natura di associazioni atipiche, con aspetti sia associativi che di realità, derivanti questi ultimi dall’assunzione da parte dei consorziati o di obblighi propter rem o dalla costituzione di reciproche servitù.
Cassazione Civile, Sezione II, sentenza 15 settembre 2021 n. 24940
