L’indennità di accompagnamento riconosciuta dalla legge n. 18/1980 non esclude il computo di quel beneficio ai fini della corretta determinazione del danno risarcibile a queste due condizioni:
- che il vantaggio abbia la funzione di rimuovere le conseguenze prodottesi nel patrimonio del danneggiato per effetto dell’illecito;
- che sia legislativamente previsto che il responsabile dell’effetto dannoso sia collateralmente obbligato a restituire alla pubblica amministrazione l’importo corrispondente al beneficio da questa erogato all’assistito.
In tal caso, dall’ammontare del danno subìto da un neonato in fattispecie di colpa medica e consistente nelle spese da sostenere vita natural durante per l’assistenza personale, deve sottrarsi il valore capitalizzato delle indennità di accompagnamento che la vittima abbia comunque ottenuto dall’Inps in conseguenza di quel fatto.
Cassazione Civile, SS. UU., sentenza 22 maggio 2018 n. 12567