31.10.2018
Lavoro – Periodo di comporto – Tolleranza aziendale: conseguenze

Il comportamento, complessivamente considerato, del datore di lavoro che, al termine del periodo di comporto, si traduca in una prolungata inerzia (nella specie, di 3 mesi), risulta sintomatico della volontà di rinunzia al potere di licenziamento o tale da ingenerare un corrispondente incolpevole affidamento da parte del dipendente circa la prosecuzione del rapporto.

La prosecuzione dell’assenza per malattia dopo lo spirare del periodo di comporto, no impedisce assolutamente (richieste di aspettative a parte) il licenziamento del lavoratore.

Cassazione Civile, Sezione Lavoro, sentenza 31 maggio 2018 n. 13973

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