Anche nel procedimento disciplinare, il provvedimento conclusivo deve essere notificato alla parte presso l’avvocato domiciliatario secondo le regole ordinarie e non alla parte (la quale, pur potendolo, abbia deciso di non difendersi personalmente).
Ne consegue che, ove la sentenza della Corte d’Appello sia stata notificata al procuratore domiciliatario, il ricorso per Cassazione deve essere notificato entro 30 giorni dalla notifica della sentenza all’ordine degli avvocati e al Procuratore Generale della Corte di Cassazione.
La remissione in termini (art. 153, comma 2, c.p.c.), applicabile anche con riferimento al termine perentorio per proporre ricorso per cassazione, richiede che vi sia una causa non imputabile, riferita ad un evento che presenti il carattere della assolutezza e che sia in rapporto causale con il verificarsi della decadenza.
Cassazione Civile, Sezioni Unite, sentenza 04 dicembre 2020 n. 27773