A seguito del D. Lgs. n. 40/2006, la denuncia di violazione o falsa applicazione di contratti collettivi nazionali non richiede, a pena di inammissibilità della doglianza avanti la Suprema Corte, una specifica indicazione delle norme asseritamente violate e dei princìpi in esse contenute, né del discostamento da parte del giudice di merito dai canoni legali assunti come violati o di una loro applicazione sulla base di argomentazioni illogiche o insufficienti.
E legittimo l’art. 18 c.c.n.l. dirigenti agricoltura che prevede il diritto del dirigente a tutte le indennità, come nel caso di licenziamento, se questi non accetta il passaggio alla dipendenze del nuovo titolare dell’azienda o delle conseguenze derivanti dalla trasformazione o riduzione dell’azienda.
Deve applicarsi tale norma anche nel caso in cui muti il soggetto cui faccia capo una percentuale del capitale sufficiente a garantire la nomina dei componenti dell’organo amministrativo, pur non verificandosi un caso di trasferimento di azienda ai sensi dell’art. 2112 cod. civ.
Cassazione Civile, Sezione Lavoro, sentenza 23 aprile 2018 n. 9955